lunedì 10 ottobre 2011

Profumi, suoni e colori dell’infanzia

Oggi sono un po’ malinconica e mi è tornato in mente un testo che ho scritto anni fa mentre seguivo un corso d’inglese. Chissà perché ricordare il passato sembra sempre più dolce del presente… forse perché, come dice De Gregori, “certi angoli del presente( ) fortunatamente diventeranno curve nella memoria”.
Il testo diceva pressappoco così:

Quando ero piccola, andavo spesso a dormire dalla nonna paterna che abitava in una grande casa nel borgo vecchio. 
Ricordo che la mattina aprivo gli occhi, svegliata dalla luce che filtrava attraverso i balconi e dai rumori degli ambulanti che di buon’ora allestivano le bancarelle. Ancora oggi la luce che filtra alla mattina presto mi riporta a quegli anni e mi dà un senso di pace: sono i colori e i suoni della mia infanzia.





Un ammorbidente, invece, ha ricordato, a me e le mie sorelle, la fragranza del profumo che era solita mettere la nonna materna. Annusando il flacone, abbiamo ricollegato tutte e tre il profumo al ricordo della nonna ed è stata una sensazione strana… come di smarrimento. E poi il colore, il viola, pervinca forse, era un colore che lei indossava spesso, perciò l’effetto era ancora più sconcertante e sembrava di averla ancora lì con noi. 




Attraverso i profumi, provo una sensazione molto forte che mi trasporta subito in un’altra epoca. A volte è il profumo dei fiori che ti avvolge mentre passeggi accanto a un giardino e ti rapisce all’istante, e se non riesci subito a mettere a fuoco il ricordo che il profumo evoca, tutto ciò che provi è un senso di struggimento indefinibile.

                                                                                                       Alice
Data originale: 04/07/2011  

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