lunedì 10 ottobre 2011

E ora parliamo della figlia più grande

Vogliamo parlarne?
Terza media (e di per sè è già un'età difficile! Siamo ai primi segni di insofferenza verso la genitrice - proprio io - la sua mamma!!)
Sono otto anni che ai colloqui con gli insegnanti mi sento ripetere la stessa domanda: "Ma sua figlia, che tipo è?! Sembra che non le interessi molto quello che facciamo in classe, è sempre con la testa da un'altra parte."
E tutte le volte torno a casa e la prego di stare più attenta, non può estraniarsi completamente dal resto del mondo.
E forse sembro anche troppo buona, a qualcuno verrebbe voglia di dirmi che una strigliata ci vorrebbe proprio. E invece io sono convinta di avere urlato anche troppo nel momento sbagliato, cioè in prima elementare.
Alla scuola materna era una bambina solare, sempre pronta a partecipare e a fare le attività proposte con interesse e rispettando le consegne nei tempi e nei contenuti.
In prima elementare, dopo soli quindici giorni, ero già in crisi. E' tornata a casa dicendo che la maestra aveva cancellato la lavagna e lei non aveva finito di copiare e c'è rimasta malissimo! Era a scuola solo da 15 giorni 15!! La maestra ai primi colloqui ha cominciato a parlarmi di questa "lentezza" (altra caratteristica chiave che oltre alla distrazione ha segnato finora la mia vita) come di un problema insormontabile.
Ed io cosa ho fatto? Invece di trovare un modo per avvicinarmi a lei e aiutarla ad abituarsi a questo nuovo mondo, ho cominciato a urlare mentre facevamo i compiti insieme. Così adesso ho un gran senso di colpa e sento di non aver fatto niente per aiutarla e forse la sua risposta nel tempo è stata quella di estraniarsi il più possibile da quella realtà.
Sto realizzando una cosa. Forse non avevo bisogno di un blog, ma di uno psicologo!
Comunque mi piacerebbe che qualcuno mi dicesse cosa ne pensa di questa auto-diagnosi.:)
 
                                                                          Alice
Data originale: 07/06/2011

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